Non se ne parla mai…

Nessuno ci ha educato

…alla morte

uguaglianza che ci accomuna

in quell’essere di tutti la fine.

Non se ne parla mai

come un tabù pieno di mistero

di cui non s’affronta

che in maniera distorta

…il significato.

C’hanno detto e creato

in quell’idea del peccato

che saremo giudicati e poi

…da morti

ripombieremo in altra ulteriore

…condanna

come se questo Dio fosse cattivo

pronto ad espletare da giudice

ciò che già ogni coscienza sa e fa

…vivendo e vivendo

con tanti di quei carichi

che ci manca solo quello di Dio

a completare il quadro.

Questa è l’idea predominante

la morte…è l’esser giudicato

la morte…è continuare la sofferenza

perchè chi è così integgerrimo…santo

è colui che,si merita di vivere da morto?

Quante sciocchezze propinate

senza mai spiegare la verità

senza mai dirci noi…a noi

se davvero si muore o si vive

quando nessuno è venuto da lassù

a dirci dov’è e se è vera la morte!

Ogni religione ha la sua visione

e…chi in una maniera

e…chi nettamente al contrario

chi crede…chi non crede.

E’ … un vero caos

come se ognuno nel suo petto

fosse talmente idiota

da non averne un’idea

…la sua credenza.

Ebbene siamo idioti

proprio perchè non ci si chiede

quasi a sfatarne il pensiero

che comunque dobbiamo perire

storto o morto è così!

Sembra una partita di pallone

nell’idea pallone che viene

catapultato ovunque

ma senza segnare mai goal.

Si gira…si prova…si tenta

sì…nel gioco dell’intuizione

nascosta all’avversario

fatto sempre d’umano

…aspirante defunto

che finge di non saper segnare

quel fatidico goal di conoscenza

che è così personale di gioco

che è così personale di sapere

quanto spreco di gioco ci vuole

per decidersi a dirsi solo una parola

orribilmente sacra : morte…

 

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