La voce d’un gabbiano
spezza quel dolce ritrovare
nello spacco d’un istante
che apre il mondo dentro
la sintonia sottile d’un dialogo
che ti parla senza parola
poiche’ non ha bisogno d’essa
cosi’ a volte…prevaricatrice
cosi’ a volte…vuota di verita’
cosi’ a volte…lontana ma presenza.
La voce d’un gabbiano
ti porta nel suo realoso mondo
fatto d’istintivita’ e liberta’
nell’esser sempre e sempre se stesso
comunque e senza remora alcuna
mentre trasporta il suo modo
in una specchiosita’ che s’immedesima
con quella veemenza del richiamo
dove esiste solo volo e spazio.
La voce d’un gabbiano
s’inerpica lungo un luogo
dove esiste l’immedesimazione
come se volesse dirti di seguirlo
…in quei volteggi d’ali aperte
…in quegli stridii quasi umani
…in quegli spazi inesplorati e vividi
dove la voce t’indica d’osare
dove la voce ti guida di sapienza
dove la voce non giudica mai
avendo solo proprieta’ di senso infinito…