Un intero e fitto ritrovarsi
prima che…arrivino i devastatori
che…chiamandosi “umani”…non lo sono
anche se…pensano d’esserlo
mentre il fitto unito di gabbiani
dorme aspettando spuntare sole
e…fino a quando non compare “l’umano”.
E’ una fuga compatta
quell’innalzarsi improvviso
che ha in se’ tanto da insegnare
visto che…mai c’e’ riflessione
di quanto la natura dice e parla.
E’ la saggezza del mai inchino
verso una superficialita’ evidenziata
che strattona…il mai afferrato
in un costruito che fluisce a iosa
mentre si vegeta senza evoluzione
che puo’ creare differenza nel porsi
solo verso cio’ che davvero contiene
…quel dettato che parla muto
che porta in se’ proprio quella saggezza.
E’ invece un parlato che ha voce
ma solo di cio’ che…non conta
ma solo di cio’ che…riempie di cosita’
tra risate che sono fasulle in se’
che…senti proprio esibizione sviscerata
d’una recita rivolta piu’ a se stessi
quasi un rassicurarsi che si e’…integrati
ad essere piu’ lontano ancora da anima
cosi’ improntata sulla tua “impronta”…