Fare finta…d’esser morti
equivale a morire
in quel perseverare
in quella metodologia
d’una palese estraneita’.
Se sei estraneo…sei salvo
perche’ in qualsiasi rapporto vero
non finzione d’amicizia
non finzione d’amore
non finzione d’umano
ti salvi in calcio d’angolo
in apparente condivisione
che in realta’…non lo e’
in apparente rete colpita
che…nel gioco e’…goal.
E’ un gioco cosi’…la vita
nella…non condivisione
nella…non entrata in se stessi
semmai c’e’…un se stesso
semmai c’e’…il capirlo che…non c’e’
semmai c’e’…il dolore come piaga
che e’…cosi’ grande che lo si incolpa
agli altri…alla vita sbagliata
al destino…alla negativita’.
Tutto cio’ che non esiste davvero
diventa lo scarico del dolore
senza fermarsi un solo attimo
smettendola di fingere morte
perche’ si e’ vivi…proprio vivi
e…bisogna farne i conti…prima o poi…