Arrampicato…su una cima
osservi come spettatore
…la tua stessa fatica
come se…neanche piu’
facesse parte d’un cammino
che ora…dalla cima
…irto di dimenticanza
vorresti giudicare
con l’ascia di guerra
sguainata a distruggere
…quel che sei.
Arrampicato…su una cima
in un equilibrio precario
ti manca cosi’ poco
…l’ultimo sforzo
per decidere che fare
perdendo quell’equilibrio
o…lasciarlo andare insieme a te.
La forza che possiedi
ti renderebbe facile l’ergersi
e…da lassu’…non partecipare
in un'”affatto”..nel negare la fatica
ricordando solo…il qui ed ora
che e’…l’unica maniera posseduta
di salire e decidere…di stare.
Stare…su…oltrepassando
quelle ovvieta’ di misura
che sono proprio…avide di te
nelle invisibili arguzie
che s’usano per sopravvivere.
Hai solo …un attimo preciso
dove decidere immediato
ma..l’aria e’ cosi’ meravigliosa
nella distesa di sguardo
…di valli scoscese
…di voli pindarici
…di urlo selvaggio e libero
che…non puoi proprio
…abbandonare la postazione
mentre sei…qui ed ora…sei.
Alzi le braccia al cielo
…cosi’ vicino
…cosi’ celeste d’immensita’
che…hai deciso
che…hai scelto
che…hai vibrato di te stesso.
In quelle braccia alzate
…ti cibi d’infinito
…ti sazi d’anima
e…sai che e’ giusto
…andare avanti
…cercare il tuo sincronico.
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