Appollaiato…

Il gabbiano…appollaiato

…fermo e statuario

sulla battigia stravolta

da onde su onde schiumose

osserva il suo mondo

stranamente diverso dal solito

cosi’…quasi attonito

da non riuscire a volare

quasi impaurito da cio’ che vede.

E’ basito dalla meraviglia

di poter visualizzare da fermo

tutto l’agitato del mare

cosi’ arrabbiato da esternarla

…la rabbia diretta verso l’uomo

sempre piu’ distratto di sempre

affaccendato in cio’ che non gli serve

per dire d’esser vivo.

E’ basito da tanto impeto

che stravolge e strattona

ogni cosa che trova

dirompente d’un antico represso

che…d’improvviso s’esprime

e lui…il gabbiano capisce assai

di quella compassione che muore

sulla battigia di schiuma.

Ora…s’erge nel volo

felice d’essere gabbiano e non uomo

felice d’essere libero e non prigioniero

felice d’essere solo se stesso

e…poter gridare nel vento “io sono”…

 

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