Il mare…sembra correre
inseguito dalle correnti
ed e’…fuggente alla pace
che sente invece influenza
di tanto impervio in agguato
in un’estate che…non c’e’
cosi’ poco accomodata dentro
quando vuoi pretendere il giusto
persino da una stagione
che tarda ad essere se stessa.
Coltre d’umidita’ s’infila
nel silenzio del mattino
cosi’ poco allertato dal sole
cosi’ poco vicino al calore
che asciuga ogni cosa sempre.
Persino le case lontane
sembrano evanescenza che copre
il passaggio cosi’ strano
nascosto ed oltraggiato
nell’esser persino cosi’ lontano
quasi ovattato dietro la nebbia
che non s’alza d’un passo
nemmeno ad esser grati
persino all’appiccico su pelle
quando l’umido penetra dentro.
Forse arriva il venticello
a diradare la coltre coprente
mentre tace l’intorno ancora
nel risveglio lento del tutto
che sara’ proficuo d’arrivare…