Il “quid” di molti per troppi
e’ quel non conoscere affatto
il proprio personaggio recitato
che in opposizione alla realta’ vera
crea quel continuo dissapore d’umore
che combacia con una sorta di ribellione
per cio’ che non rende quella sublime area
…dove la frescura della conoscenza
regna sovrana e sovrasta le costruzioni
quelle d’un identita’ cosi’ poco veritiera
fatta e creata dalle aspettative e dai desideri
che mai combaciano poiche’ si scontrano tra loro
nella caducita’ di attimi che proiettano dolore
sicuri della propria inesattezza di programmi
che lasciano solo sconforto ed a fiotti…lacrime
poiche’ pensare che si e’ ripetitivi nel destino
non e’ altro che una faccia molto particolare
d’una non conoscenza di cio’ che e’ l’uomo
creato per la felicita’ e per la realizzazione di se’
…senza bluffare e giocare al ribasso
…senza nascondersi dietro i dogmi
…senza cercare dove non c’e’ nulla
…senza aggrapparsi al disonore
…senza mai chiedersi chi si e’ davvero
…senza proteggersi a iosa con l’abitudine
…senza meraviglia d’un volo altrove
…senza occhi che si scrutano d’amore
…senza possibilita’ cosi’ negata
…senza intelligenza del cuore
…senza trappole cosi’ facili da escogitare.
E’ il “quid” del Senza…
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