Dire la verita’…nel sempre
anche quando fa’ danno
perche’ nessuno vuole ascoltarla
in quanto cio’ presuppone “altro”.
E’ un “altro” che rimane lontano
in un mare dissolvente assai
dove…l’orizzonte vedibile
rimane l’unica meta di staticita’
non potendosi compenetrare diversamente
dinnanzi a cio’ che appare
…in quel “basta” sufficienza
che preclude ogni discostarsi
da uno sguardo che puo’ ampliarsi
raggiungendo ogni volta un nuovo modo
d’accorgersi…di svegliarsi…di provarci
d’allungarsi…di crescere…d’immedesimarsi
…in ogni “altrove” da cercare
rubandolo al misero condizionamento
…d’orizzonte limitato all’ovvio
senza pescare da dentro quel briciolo
si’…di possibile nell’impossibile
si’…di vita sviluppata in trascendenza
si’…di moto comprovante la non staticita’.
Muoversi stando fermi
in una riconoscenza d’animosita’
…quella proposta al movimento
di qualche grande e grande vitalita’
onde appropriarsi d’ali invisibili
nell’andare incontro alla vita
con il principio di sapiente arresa…