Cara madre…

Ti ho sentita ieri

e mi rimane dentro

…la dolcezza della voce

…l’arresa all’asprezza

…la certezza della vita

…la cambiata anima.

Pare l’avvicinarsi alla bambinita’

caratteristica della vecchiaia

che rende l’anima trasparente

nel passaggio verso dimensione altra

nella circostanza augurabile a tutti

qualora certi d’essere vicini alla morte

non s’abbia piu’ quella paura d’elevazione

cosi’ sconcertante da dover affrontare

come un ultimo tassello necessario

a che l’animo…cosi’ comprova d’esistenza

lasci un corpo che l’accoglie da sempre.

Il tempo modifica assai la densita’

di quell’energia cosi’ fluidificata

nell’atto di dover raggiungere la pace

in quello che la vita ti ha costretta a vivere

…per pulire quel dolore ormai sparente

nelle ingiustizie ed i tranelli e gli ostacoli

superati per acquisire poi in fondo la dolcezza.

Tenerezza mai elargita in gioventu’

ora invece palesa la trasparenza di cui sei piena

mentre lacrime mie di scioglimento altro

mi sono dentro come l’irreale d’una certezza

che l’amore unisce sempre chi l’ascolta

e le distanze…ed i riprovevoli principi stupidita’

non sono altro che una richiesta d’abbracci

mentre ti voglio bene dal cuore e nella mente

come quel rispetto immenso verso il dono fattomi

accogliendo la mia scelta verso te che m’insegni ancora

quanto valore sia l’amore e l’onore di vivere anche per te.

Si’…dimostrando il crescere di consapevole arresa

verso cio’ che rappresenti per sempre

…la mia madre benedetta.

 

 

 

 

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