Sboccia la vita dentro
insieme al canto espanso
d’una paradisiaca arresa
all’inevitabile non raggiunto
dentro la palesata coercizione
…d’un editto di morte
quando distruggere se stessi
diventa un arrivo agognato
…per le ferite d’aspettative negate
…per il buco dentro anima
…per il bisogno d’amore riconosciuto
…per il presente vuoto inflitto
…per il bacio della vita assente
…per il pianto mai affrontato
…per il moto indifferente al richiamo
…per il desiderio d’esser rispettato
…per il senso d’abbandono pulsante
…per il riconoscimento devastato.
Sboccia cosi’…la morte
che chiude ogni sofferenza
nella nullita’ motivazionale
di percorsi…carenti d’amore
quello spettante ad ogni vita
…per desiderare l’esser vivi
mai piu’ morti di sostanza vitale
cercando la conferma d’ogni “per”
che si colloca ai margini della vita
aspettando attraverso la morte
quell’accettazione lontana tanto
che…resta difficile scegliere altrimenti…