Caro infinito…amico
nella sintonia da te prodotta
quando alleggerirsi e’ compito
nella globale ingiustizia
che nasconde la coercizione
nell’immettersi in un gioco
che l’umano…conosce bene
cosi’ arrancato nelle posizioni
dell’egoismo atto a difendersi
quando vivere diventa problematico
invasi da cattive permissioni
che consentono a chicchessia
d’esser infelice senza saperlo.
La regola della felicita’
presuppone un lungo cammino
…fatto di vita vera
vissuta senza conoscenza…tante volte
di quel principio sacro d’afferrare
solo perche’ forse e’ migliore
per la gratifica che dai alle scelte
quelle che…possono modificare
la guerra…in pace assoluta
l’ingiustizia…in giustizia salvatrice
perche’ e’ ogni singolarita’…oggetto
mirante alla qualifica della soggettivita’
non piu’ della perdita ma nell’acquisto
perche’ esistere e’ un dono non immaginato
perche’ vivere e’ viversi per cambiare
per cui la vita diventa principio
nella felicita’ cosi’…infinita come te
…caro e…caro infinito.