Antonella…

La malattia come…invasione

dentro il mai essersi amata

pensando agli altri piu’ che a se’

appagando una condivisione

che mai e’ capace d’unire

ogni natura compensativa

di carenti ed antiche vicissitudini

d’anime che debbono invece capire

attraversando…il proprio dolore

attraversando…le proprie fragilita’

attraversando…i propri intrinseci bisogni

che abbondano del nascosto percepito

nella stretta strada della comprensione.

Sentire quanto amore

mancato all’appello vita

e’ la vera devastazione della sofferenza

nel tempo della mai arresa

in un compreso dettato finalmente udito

dentro la voce d’anima destata

come un’apparizione insieme alla malattia

nello strappo finale preposto all’analisi

del proprio cammino da cambiare

infittito dalla conoscenza della coerenza

finalmente acquisendo una forza

tale da innescare una prostrazione

in virtu’ della paura d’esser incapaci

d’amare la vita…d’amare comunque e dovunque

quella tua anima cosi’ bella e grande

abbracciando quella sua consistenza

con il pianto dell’amore che puoi darti…

 

 

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