Come oggetti…

Possedere…le persone

…come oggetti di potere

esibite come trofeo

investito da dolore immenso

che…prende voce…attraverso quel bisogno

di dare…finalizzato ad un conticino

che…non appartiene all’ampiezza

ma…solo alla poverta’ dell’anima

cosi’ protagonista dell’individualita’

nel mai…sempre nel mai…cosi’ lontano

in un arido succedersi d’atteggiamenti

d’un possesso diverso d’un eccellenza

mai conosciuta…mai afferrata

mai espressa…mai sfiorata.

Possedere…le cose

con quella dedizione…d’accumulo

nel museo esibito di…pulizia

come un brillio vuoto di qualcosa

che…non arriva ad accostare la poesia

d’un possedere…molto di piu’

mai acquisibile …per cio’ che e’

…la naturalezza d’una sottigliezza

che…affini la modalita’ di percezione

verso cio’ che puo’ davvero riempirsi

di sola meraviglia…di sola disponibilita’

a crescere…non nelle cose

a crescere…non nell’obbligarsi

a crescere…non nella sudditanza

verso il potere delle stesse cose

quasi fossero l’importanza d’una vita.

Non siamo questo…non puo’ essere cosi’

ci deve essere un movimento ascendente

…verso l’apice d’un perche’ vero

…verso la conquista d’umanita’.

 

 

 

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