Non sono rattristata
e…come esserlo davvero
quando peso di me tutto
attraverso quello sguardo squarcio
che m’attraversa sempre
quasi a risposta certezza
…di tanto incerto
che puo’…diventare
cio’ che l’attimo secondo prima
era emozione tramutata in “affondi”
specie quando ti poni il giusto
nella misura del ferire per amare.
Lo specchio dove guardo
a volte e’ chiaro di risposte
mentre vaneggi esistenziali
misurano il dolore altrui
misurano il tuo pure con l’amaro
di sapere quanta incomprensione
c’e’ quando si agisce con il cuore.
Quanta fatica e’ far capire
quella misura sconosciuta
d’agire attraversando il “digerito”
d’agire attraversando lo “scontato”
perche’ quando si e’ cosi’ fragili
si diventa pure forti d’anima
per quanto segui quell’accosto
come quel naufrago che vuole vita
e…s’aggrappa al ceppo per salvarsi.
Forse non ho capito proprio niente
ma lascio che la vita abbia sopravvento
comunque…dovunque…e quando vorra’ essere…
Si’…fatalmente.