Quanto disamore nelle case
che avrebbero tutto per essere
tanta felicita’ da raccogliere
nei sorrisi di bimbi fragili
che portano lavoro ma tanta gioia
in ogni privazione che schiude
come fosse quel pulcino vita
che pigola di natalita’ improvvisa
come quelle case che accolgono
quell’infelicita’ scambiata per chissa’
frutto solo di tanto negato
nel disamore cosi’ evidente
che assale le mura addirittura
di case…chiuse alla gioia
di case chiuse…alla stima.
Non conoscenza di regalita’
sembra l’avvenire di mai scegliere
quanto amore si desidera
da quel pieno che circonda
l’intorno e l’interno d’ogni flusso
da raccogliere con lesto gesto
per riuscire ad esser amorevoli
donandolo solo a profusione
come disingannevole disincanto
di quella solita abitudine nefasta
nel non essere in grado di solo dare
come pulviscolo magia
espanso come polverina magica
capace di penetrare le case
nei muri…negli strati…nei cuori tutti…