Cara…mia fedele amica
cosi’ protagonista di me stessa
quando arreco un po’ di pace
nel dilemma che sparge se stesso
dentro le vite anelanti amore.
E’ mai fisicita’ l’amore
cosi’ inteso per l’intensita’
d’esser apertura al nuovo
quando si manifesta e si raccoglie
nell’abbondanza cosi’ vera
che ogni stupida mancanza
diventa quella sciocchezza umana
che decanta un dirsi vittime
mentre raccoglier frutto da te stesso
pare strattoni l’idea errata
che si crea come ombra
offuscante solo la vera essenza
delle anime e della mia…ora
che sentono e sente l’armonia
nell’equilibrar il pesato a vero
non obiettando scuse insane
quelle facili di racconto contorto
mentre piano s’avvicina il capire
quanto quel disagio accomunante
diventa altro nella crescita d’anima
quando non deviando dal dolore
si e’ capaci di gloriarlo assai
come un mezzo che attraverso te e’ te
come una conquista che ti conquista
come una nuova opportunita’ raccolta…