Marco che fugge
impaurito dai suoi desideri
impaurito dai suoi pensieri
impaurito dalla sua stessa impronta.
E’ un’impronta subitamente cancellata
dal mare che leviga la sabbia
come se Marco non fosse mai passato
come se Marco non riconoscendosi ancora
fosse inghiottito…mai esistito.
Eppure e’ qui a cercare dall’infinito
la saggezza del silenzio che parla
quasi un appello anch’esso silente
che sara’ ascoltato nell’anima
…quella da ritrovare
…quella da esaltare
proprio presente nell’istante d’ora
in questo tempo dedicato alla ricerca
di quello sconosciuto modo d’approccio
verso l’invisibile d’un momento
nella delicatezza d’un incontro.
Marco che fugge
da quel magnifico dettato interiore
nella paura di non essere all’altezza
di meritare cio’ che e’ gia’ in lui
di meritare cio’ che e’ sogno impossibile
di meritare cio’ che e’ ogni possibile divenire
sprecando cosi’ solo il momento raccolto
per esser pronto ad avere dopo aver dato a se’
tutto quel domani frutto dell’oggi
quando non avrai piu’ paura…
Grazie
Appena torno la stampo e con un chiodino la appendo nel mio cuore