Un gabbianello solitario
passeggia sulla spiaggia
forse in cerca di qualcosa
nella terra cosi’ prodiga
sempre pronta a distribuire
doni e meraviglie.
E’ mesto un po’ il gabbianello
nell’esser senza amici
che son volati via nel cielo
nella scelta di liberta’
che apre mete altisonanti
mentre guardarli andar via
arcuisce la sua scelta forzata
d’esser impedito al volo
per l’ala infortunata.
E’ rimasto proprio solo
col capino raccolto sotto l’ala
quasi che potesse dormire
se fosse notte e non giorno pieno
e…la rassegnazione al suo problema
resta la speranza residua
d’un ripristino naturale
dell’ala che non puo’ muoversi.
Lo guardo da lontano
con la dovuta distanza
atta a non creare spavento
per un’impossibilita’ limitante
che crea anche a me dispiacere.
Quanto coraggio e’ anche li’
davanti a me e…ti voglio bene…