E…mi chiedono di descrivere
le proprie vite in poche righe
come se io fossi l’oracolo nelle parole
che sempre formano il loro senso
d’esser riassuntive nel dolore
ed esser descrittive d’un percorso
d’amore…ormai nel cielo
di gioia…ormai nel ricordare
di tempo…ormai limite d’arrivo.
Storie e vite s’intrecciano
nell’emozione delle descrizioni
ed aprono le vite come romanzi
che certo la penna puo’ solo immaginare
mentre anime desiderose di riscontri
vogliono esser protagoniste ancora
nell’incontro d’un amore
nella ricerca di perche’
nella corsa per diventare adulti
nella direzione che li ha guidati
per esser oggi…quel che sono.
E…mi chiedono di fermare il tempo
per quell’amore che ancora vive dentro
per quell’avventuroso viaggio ormai quasi alla fine
per quella bellezza che puo’ indicare a me
il modo di descrivere le vite
il modo d’assolvere i propri limiti
mentre cantare diventa rimembrare
l’amore del compagno lontano nello spazio
l’amore del tempo che rimane dentro
per sentire quell’immagine viva ancora…