Spunta il giorno d’acceso
per quel caldo usuale
d’una rovente estate
dove la calura e’ protagonista
nella stagione che arde.
Arde nei fuochi appiccati
arde nei sonni agitati
arde nel corpo accaldato
arde nei cuori arditi
arde nei bisogni agognati
arde nei voli inseguiti
arde nel mare pulito.
E’ un calore d’atmosfera
afferrosa di pensieri intrecciati
altezzosa della sua padronanza
nell’esser indice di pigra arresa
nelle forze cosi’ dimezzate
tali da impedire slanci spontanei
allorquando gli scatti si adagiano
perche’ lo spontaneo divenire
pare arretrare di potenza
nella noia che si accomoda
quasi nella stasi forzata
da cio’ che s’appantana di frequenza
in quel piano di non movimento.
E’ un’attesa della sera
nella frescura dell’aria
mentre venticello cosi’ desiderato
attenua la stasi d’un equilibrio
cosi’ che si respiri un po’ di vita…