Quanta diffidenza sento
verso coloro che ruotano ancora
intorno al comune dolore
di quella non visione totale
d’un mondo che desidera
…la comunione d’intenti
quando si rapportano alla superficie
in quel non provare solo un po’
a capire lo scopo d’esser qui.
Quanto dolore ascolto
di tutti e tanti che sopprimono se stessi
nell’incapacita’ di rendere lustro
a cio’ che puo’ essere un’individualita’
che zavorrata dai preconcetti imparati
si porge alla ricchezza simbolo
senza considerare che gia’ cosi’ si e’ ricchi.
Il sole e’ d’ogni mattino
il simbolo del dare amore incondizionato
il legame della vita con noi tutti
il modo d’esplicare gratuito solo vita
il moto d’un uguale che abbraccia il mondo
il raggio d’un parlato che e’ muto.
Quanto sole diventa abitudine
perche’ non porgiamo neanche un grazie
alla vita…al dolore…al cambiamento
all’accorgersi…al pensiero…all’incanto
mentre si diffida e s’ascolta solo indifferenza
nei giorni solo uguali al precedente
nei giorni solo paura di pesarsi
nei giorni solo senza sole ne’ speranza…
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