Bivaccati sulla spiaggia
paiono profughi della vita
malconci di posizioni
in una realta’ a loro stretta.
Bivaccano come zingari
noncuranti di norme igieniche
allampanati da alcool
che li ha riscaldati nella notte
ora…nel sonno profondo
sfatti dai bagordi allegri
di sola perdita di soggettivita’.
Ascoltano i loro sogni
inseguiti forse da incubi
d’un futuro inesistente
ma di un presente vuoto.
Circondati da vacuita’
inseguono l’etichetta anticonforme
che non giustifica questo lassismo
deleterio a loro stessi ed alla societa’.
Deprecano tutto cio’ che e’ saldo
pur di sentirsi per un attimo
protagonisti e non vittime
d’una vita che non vale nulla
se non l’ebbrezza d’una bottiglia
l’unica fedelta’ che e’ obbedienza
mentre cavalcano nell’anima
che non trova altro che confusione
nei valori ormai svaniti
che potrebbero salvarli a volerlo
che potrebbero dar pace a volerlo…