L’idea che ognuno crea
per quel non sentirsi degni
d’appartenere…comunque
d’essere…comunque
anime erranti in cerca
di quel sentirsi uniti
mentre ogni palpito
diventa voce espressiva
d’un orgoglio non condiviso
d’appartenere alla stranezza
come arrampicati ed in bilico
tra le paure di richiami
che affondano radici dentro
mentre attraverso braccia anelanti
vorremmo sentire la pienezza
come rami verso il cielo
come fiori verso il sole
come ali verso l’infinito
come uomini verso le vette inesplorate
in maree di solaggini
che piegano l’orgasmo della vita
in quel non urlo verso essa
cosi’ che l’orgoglio si piega senza posa
arrotolandosi come sconosciuto
che pure e’…d’ogni anima
quando s’afferra solo la ferocia
quella infida di non esistere
perche’ e’…perche’ e’ cosi’…piu’ facile
e l’arresa e’ solo conseguenziale
mentre non si capisce nemmeno…