Il mare agitato
davanti a me…d’immenso
sembra volermi insegnare
la naturale maniera
d’esser corrispondenza
nella rabbia…di rabbia
nella gioia…di gioia
nell’arresa…d’arresa
come se il percuotere schioccoso
sempre piu’ arrotolato su se’
nella sua argentea distesa
raccogliesse densita’ dell’istante
come se ogni fracasso arrotolato
segnasse il battito d’altro
come se potesse pulsare la misura
d’un moto sottile incompreso
che raggiunge l’eccelso assoluto.
Assoluto e’ il dispiego
come un rotolo d’infinitezza
d’una metaforica eternita’
che nell’istante si ferma
e poi…ricomincia a pulsare
come un battito di cuore universale
che vuole far vivere nel suo moto
l’eternita’ che non capiamo
e…neanche conosciamo
per quanto proprio l’incapacita’
e’ lo smacco d’esser qui
a cercare l’eterno quando e’ qui
a cercare il piu’ quando e’ qui.