Il caos esistenziale
nella “palla” cittadina
rimane piegato in se’
con una superficialita’
che rende evidente quel moto
…eterno di percorrenza
dentro l’effimero inseguito.
E’ un seguire prassi
con un metodo inghiottente
intriso negli sguardi
quelli vuoti da scoprire
che mia soffermano qualcosa
e…neanche qualcuno.
Il caos esistenziale
sembra non apparire
cosi’ coperto da tessuti strani
di frette diaboliche
nel mulinello che risucchia
vite che mai sono vite
persone che mai lo riescono ad essere
nella perdenza di propria identita’
che mai viene evinta e fermata
in questo strano miscuglio eterogeneo
di cosita’ che insegue nulla
nell’aspettare solo l’infausto
come premio finale di vita
che…nel vortice di se stessa
rallenta la propria consistenza
cosi’…vanamente
cosi’…in fretta solamente.