Mai come ora…

Mai…come ora

sento parlare la disperazione

attraverso il disagio delle genti

verso l’irrisolvibile delle malattie.

E’ proprio l’epoca del piegarsi

…al gelo dell’irreversibilita’

…alla paura della sofferenza

…alla lenta usanza diffusa

nel mondo dell’occasione perduta

di non poter far niente assolutamente

di fronte all’uso della persona

come una fonte di reddito

come una cavia sperimentale

come un microbo da soppiantare

per non usare mai l’amore

per non aver pieta’ mai dell’essere umano

per non chiedersi perche’ la malattia.

Aspettare cosi’ il consumo d’un corpo

aspettare cosi’ l’annientamento della forza

aspettare cosi’ l’insegnamento d’un evento

aspettare cosi’ la morte dentro la fine

aspettare cosi’ il distacco dalla materia.

Quanto dolore e quanta malafede

in quei misuratori soliti di potenza

che appartengono al profitto ed alla miseria.

E’ un profitto economico immenso

nel “busssines” che produce danaro.

E’ una miseria nella cattiveria programmata

sulla poverta’ e sulla malsana accondiscendenza.

Senza piu’ speranza e senza piu’ reazione

s’abbassano i capi e s’abbassano aspettative

nella dignita’ d’essere anime piu’ che corpi

capendo d’aver scambiato la giusta misura

in visuali di vita dettate da un’interpretazione

dovere e piacere dell’infelicita’ accomunata

stretti nel dolore verso la vita di “persona”!

Da un lato sono molto arrabbiata e delusa

perche’ uomini sono immagine di cattiva gestione

verso il proprio tornaconto senza l’idea dell’amore

verso il proprio insano modo di sopravvivenza

mentre tutt’intorno c’e’ tanto dolore.

Dall’altro sono in completa stasi

mentre aiutare chi soffre resta per me un’impresa

mentre m’immedesimo nella casualita’ d’un per caso

che mi rende invece solo la qualita’ della dose d’amore

in un’individualita’ che forza gli argini d’un fiume

nell’interiorita’ che diventa altro da me.

Piego il mio esser partecipante a tali atrocita’

mentre accarezzo ogni possibile svegliarsi all’amore

per chi soffre e per chi lucra

per chi piange e chi invece ride

per chi chiede pieta’ e chi invece non sa cosa sia

per chi prega il domani e chi invece presente gioca con le vite

per chi ama ogni singola vita considerandola anima infinita

per chi accompagna i calvari accostati al pianto globale

in un mondo che non pensa mai di cambiare

nel modo del rispettare la morte come la vita!

 

 

 

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