Questo e’ il gioco di normalita’
usato per non esporre mai
quella voragine interiore
nei bisogni negati apposta
nei sorrisi d’apparenza
nei modi d’una sobrieta’
mentre costruire “il personaggio”
resta l’unica possibilita’ di galleggiare
nel mare del proprio dolore.
E’ un mare infinito
dove perdonare e’ l’ultimo possibile
per poter esser degni di verita’
nei mille e mille negati ad oltranza
acquisiti per solo nascondimento.
E’ un mare immenso
di quell’orizzonte di pace
mai cosi’ agognato nell’affogare
quella natura fatta d’apertrura
quella natura fatta d’amore.
E’ un mare di offuscamento
come quando immergersi dentro
ha capacita’ di pulire il cuore
denso d’impurita’ voluta per difesa
verso il continuo che perdura.
E’ un mare dentro la speranza
si’…quella di ritrovar se stessi
si’…quella di far da trampolino
per un percorso liberato
per un percorso di luce
per un percorso di…domani!