Afferrar te stesso
dipende dal creare
quell’occasione dentro
capace di quantizzare
quel mal tolto della “storia”
quella tua…creata da solo
come fosse qualifica di vita
quell’averla vissuta in perdita
perche’ non eri a conoscenza
degli altri risvolti dell’esistere.
Esistere e’ compiacenza
allorquando si capisce
quell’afferrar la vita
come un respiro profondo
che ogni volta usi nella paura
mentre superi l’ostacolo
d’un visibile messo a guardia
d’un invisibile messo a dimostrarti
la scelta della subitanea presenza
d’un anima cosi’ a volte visibile
pressocche’ sempre se…le dai voce
mentre respiri profondamente.
Afferrar te stesso
e’ cio’ che davvero dona
quella simbiosi d’elezione
cosi’ profonda nel viverla
conoscendo…sapendo…accettando
quella grande dose d’amorosita’
che porgi a te stesso ogni volta
quando non aver paura e’ coraggio…