Muri e fili divisori
sono a guardia degli ego
nel piccolo mondo costruito
per poter aver illusione d’esistere
perche’ non e’ contestata mai
la paura della liberta’
in ogni opinione che diventa guida
allorquando si esce dal recinto.
E’ un recinto ben individuato
dove esiste solo il fallace
rivolto al singolo passato
mai evoluto in presente
quando rinascere nella presenza
ha capacita’ di consistenza
non piu’ arrampicata nel vittimismo
non piu’ accettabile perche’ trascesa
non piu’ usata come scusa per decantarsi
non piu’ bisognevole di menzogna esistenziale.
E’ un recinto ben forte
affondato nel dolore di piangersi addosso
resistente ad ogni richiamo diverso
nella mortifera illusione d’esser vivi
mentre in realta’ non si e’ capito niente
di realta’ parallele amiche
che strattonano i pensieri e poi le anime
nel sentirsi forse audaci di vita
dentro il respiro ampliato da richiami
verso l’effimero d’un muro e fili
ai cui limiti imparare la tua bellezza
mentre diventi forse uomo…