Lo spazio piegato
come spettro divinizzato
e’ la coercizione ragionata
d’una condizione che ti chiude.
E’ soffocante la paura
di non capacita’ d’elevazione
non perche’…non hai ali
non perche’…non puoi andare oltre
non perche’…potresti riuscirci
ma e’ quella paura
lo sgomento di un disagio
perche’ voragini di abisso
piegano la spazialita’ infinita.
Lo spazio piegato
influenza la mente con il tagliare
quella catena che percepisce appieno
la sensazione che piega dentro
nel terrore di vivere senza ferire
quella dimensione inseguita
che vorrebbe invece strattonarti
con il taglio di percezioni
con il taglio di certezze
con il taglio d’emotivita’
che comunque la mente ragionosa
accetta per non impazzire dentro
perche’ non si tagliano quei fili
perche’ non c’e’ possibilita’ nell’impossibilita’
che paventarsi nelle certezze
e diventa l’unico modo per punirsi ancora…