Il cielo non si vede
permeato da quell’opaco
che nasconde la luce
del sole che vuole trapassare
la coltre d’umido intenso
che pare s’attacchi dentro
nella sensazione d’occluso
che opprime l’interiorita’.
Uccelletti canterini
che sono festeggio di preludio
d’una primavera ormai li’
alle porte del cambiamento
sono allegri di gaiezza
che s’insinua al godimento
d’un inverno che pare lontano
nonostante il rumore del mondo
cosi’ frastornato di mancanza
nella vita cosi’ avara
di buone notizie allargate
verso la pace e non la guerra
dei popoli pieni di rabbie
che portano ad elargire
solo sconfitte all’anima
nel perduro di retaggio
d’un uomo combattente
che non sa piu’ la liberta’
che disconosce la sacralita’
d’un armonico unente
che potrebbe e dovrebbe essere
il sole che sempre illumina…