Aumenta la pioggia di gocce
nel cantato d’un ritmo
che batte su tutto
mentre ascoltarne il picchiare
sembra ipnotizzarsi da soli
nel vuoto improvviso
che depista il chi sei davvero
portandolo a perdersi ancora
nella bufera d’antichi ricordi
quando la stessa netta paura
non riusciva ad emergere tutta
nella sconfortante arresa
che puo’ diventare un’attesa.
E’ attendere dolcezza fine
di quella odorosa bambagia
che riesca a cullarti ancora
come tu non fossi mai nato
ancora perso nell’aldila’
a cercare di prendere forma
in cerca d’amore
non rimarcando la consistenza
del luogo dell’anima vero
dove esprimere il fare nel dare
dove essere umano e’ illimitato
nel senso d’infinito accomunante
nella perdita di paura.
E si’…forse di chiedere amore
e si’…forse di averne desiderio
di quella bambagia dolcezza
dove essere paghi ed umani…
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