Spegne motori caldi
la nave che si ferma
in mezzo al mare danzante
nelle onde leste di potenza
che strattonano il vedere
quasi di specchio nell’umore
che danza anch’esso ballerino.
Gabbiani sopra il cielo
circondano di fame
la ghiglia rugginosa
mangiata dal sale mare
che aggredisce il colore
d’un bianco reso ferroso
nelle parti piu’ esposte al danno
d’un mare cosi’ pronto sempre
ad esser misura che riempie
persino il ferro duro d’una nave.
Gabbiani seguono la scia
di corde messe ad ancora
fino al fondo profondo
che stabilisce il fondale pieno
di cose abbandonate e custodite
nascoste all’occhio che lo scruta
ma poco vede nella pur trasparenza.
Uomini reclamano riposo
dopo notte pescosa di abbondante
che viene traghettato nei contenitori
argento vivo che…ancora si muove.
E’ giunta l’ora del riposo
mentre inizia il giorno nuovo…