L’incapacita’ d’arresa totale
a quella naturale propensione
ad amarsi per poter amare
e’ cio’ che quantifica la perdita
di quella capacita’ a donare
a se stessi…possibilita’
agli altri…possibilita’
in una mancanza radicata
d’indegnita’ misurabile nella mancanza
che comporta solo dolore che non si dissolve
cercando la sopravvivenza e non la vita.
Scegliere la vita e’ arresa ad essa
con tutto cio’ che comporta
quell’altra tipologia disagio
che forse e’ piu’ dolore ancora
perche’ la faticosa ascesa verso l’alto
pare arrechi paura di dover morire
come se cio’ fosse poi la fine.
Nulla distrugge nella trasformazione
in altro di piu’ puro e vero
che sia accostarsi all’invisibile
con la certezza che si puo’ afferrarlo
attraverso un mistero che puo’ essere
lo scambio tra grande e piccolo
che tocca anche l’umano nell’umilta’
di saper accettare ogni parte di se’
con l’amore che ci dobbiamo sempre
perche’ la regola principio base del tutto
e’ quell’unita’ tra piccolo e grande
ora…mentre sei ancora respiro
ora…mentre sei ancora trasformabile…