A volte il mare di me stessa
s’unisce al mare innanzi
in quella sintonia tra noi
che l’immenso riesce ad unire
persino nei cangianti colori
persino negli odori affinati
persino nella pace degli istinti.
A volte sei altrove
lontano da cio’ che sei
perche’ pigia dentro il dolore
quello tuo che e’ li’ e t’appartiene
quello del mondo che non lo sa
mentre guardare dentro l’intenso
fa piangere di solaggine
nell’incapacita’ d’un ascolto
che se appartenesse a tutti
potrebbe essere un assetto migliorante
che poi…la tanta tale improbabilita’
assesta solo dolore ulteriore
mentre il viaggio della vita
viene reso infelice dalle volonta’
d’esser senza pace ancora
anche se vorresti cambiare la superficialita’
unica responsabile dei non cambiamenti.
Quel mare mio d’incapacita’
rende l’attimo un po’ arresa
perche’ afferro tutta la guerra
di anime che non riescono ad essere
quella dignita’ di ruolo per ognuno
che e’ solo amore…tanto amore.