Prigioniero della liberta’
di…sorvolare le recinzioni
cosi’ retorica che…affligge
quell’apparente piegatura
verso il sommo totale
d’una convalescenza interiore
capace di consapevolezza
proprio d’essere creata
dal dolore diventante
parte d’un gioco massacro
che diventa poi amoroso
verso cio’ che apprendi
del mondo grande dentro
dell’oggettivita’ reale
d’un sentirti pronto
…a schizzare salto e volo
…a frapporsi tra le ombre
d’una esistenza grama
indegna d’esser premiante
in virtu’ delle catene
quelle invisibili ma forti e salde
del significare d’ebbrezza
tale da portare dentro
la felicita’ di sorvolare
quelle apparenze di mellifluita’
cosi’ impresse da divieti
con l’orgoglio mai abbandonato
nell’esser invece realmente
esseri speciali d’ampiezza
che sorvola il poco cosi’ esposto…