Quanta natura bellezza
placa in noi
l’idea di sconfitta
nella rinuncia a vivere
per quel che si possiede
d’altrettanta bellezza.
Ogni volta quella rinuncia
pare violare l’ampiezza
ridotta a paura
persino in quella prospettiva
d’una liberta’ vietata
sempre e solo da noi stessi
che pieghiamo l’innato
ad esser solo allontanato.
Eppure le note della bellezza
ci circondano in abbondanza
mentre le mancanze reiterate
tagliano le ali alla capacita’
d’elevarsi ognuno ad altro
nella coercizione collettiva
che depriva la naturalezza
per quell’idea di vittime
mai di responsabili d’occlusione
quando tutto potrebbe essere
la gioia del nostro cuore.
Aggrappati saldamente
a tutto cio’ che parrebbe difficile
lasciamo andare via tanto di tutto
dal minimo recepito falsamente
per non aver colto quella bellezza…