Ogni maschera apposta
e’ solo fragilita’ nascosta
d’una interruzione posta
dal dolore delle ferite
quelle antiche mai da scoprire
quelle recenti mai da vedere
perche’ renderle visionabili
e’ il dolore che riemerge
quando…dove…perche’…come
mentre se non sai e’ meglio
sembri…quasi felice
nell’esibirti cosi’ falsato
che poi t’abitui al personaggio
e…non sai piu’ nemmeno come fare
ad estirpare dalla radice
quell’indossato cosi’ reale
che cerchi di farti star comodo
anche se…la recitazione perpetuata
e’ fonte di disagio continuativo.
Nella fragilita’ nascosta
alberga il sogno delle notti
quando la riprendi dentro
quella verita’ dolcissima e densa
che t’appartiene come immagine
quasi che…non t’appartenga piu’
quella verita’ dolcezza tua
che ti salva dall’impazzire
al mattino…quando riprendi
sveglio della vita a morire
chiudendo la fragilita’ a chiave…