Il disagio d’oggi
di…non sapersi rapportare
con la vicenda vita
credo sia il peccato individuale
di quella morte interiore
che impedisce proprio la vita.
E’ un disagio di fragilita’
che mai si affronta
per quella paura d’accettare
che siamo pure cosi’
quando anche solo ammetterlo
potrebbe essere la cura di se’
che prende visione d’una limitazione
fuorviera solo d’infelicita’
nella solitudine del silenzio
scelto per scomparire al mondo
anche se ogni volta c’e’ un tentativo
d’essere nell’uguaglianza
uguale agli altri che sono illesi
nella forza di sopravvivere
anche se afflitti da pesi esistenziali
che non sono zavorra inutile
ma affronto di personalita’
che ci distingue cosi’ nettamente
all’uno o all’altra sofferenza
che dovrebbe unirci tutti
non dividere con disamore
cosi’ evidente nelle mancanze di se’
che…se le conosci puoi combattere
nel vivere solo vivere consapevolmente.