La dimensione edificata
per quella ritrovata gioia
d’esser felice di tutto
pesandolo per quanto e’ tanto
mentre la piccolezza dell’umano
redarguisce che forse e’ sogno
tutto quell’amore rinato
nel saperlo individuare
attraversando proprio la piccolezza
che puo’ rendere poi grandezza.
L’effimero delle proiezioni
paiono diventare solo altro
nella constatazione paragonabile
al cio’ che le sintonie diventano
nella palese loro invisibilita’
potenza di trasmutarle
in quella data caratteristica
che dona unicita’ ad ognuno.
Ogni diversita’ viene enfatizzata
per quella divinita’ d’ogni attimo
nell’esser vicini alle mete personali
che non sono vissute ma negate
nel disprezzare potenza cangiante
in ogni creabile creato per essere
l’unica verita’ palesata
di saperne cogliere senso
quasi che aggrapparsi a cio’ di te
potesse rendere quel piu’ esemplare
nel saperne ampliare significato
perche’ lo verifichi nell’istante sapiente…