Di quella storia…

Non avere  rabbia d’ego

quando quel sorpassarmi

mi fa regredire per il bisogno

di quella storia…la mia

che pare intrecciarsi d’irrisolto

ogni volta che il pensiero stucchevole

rende ogni realta’ illusione.

Non avere lacrime pungenti

per le ingiustizie cosi’ evidenti

a cui permetti di rendere isolamento

perche’ quell’ego cosi’ falsato

resta inchiodante in te

come un chiodo dentro un muro

come un’aspettativa dentro l’amore

come un’inespresso che vive dentro

nell’oltremodo d’ognuno

che non piega la vittima in eroe

ma lascia che quell’ignomia

di vilta’ e…non orgoglio

faccia danni ancora solo a te stesso.

E’ rabbia di non esprimerla

quella forza che e’ abbandono

proprio della tua anima ai margini

come fosse cosi’ imprecisa la sua voce

che udirne il sussurro e’ proprio arduo

mentre il gioco della vita rimane appiglio

a quella ruolita’ dell’ego da eseguire

come un copione d’interiorita’ mai coincidente

con i bisogni veri dell’anima

con il sussurro della tua stessa voce…

 

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