Nell’ora del tramonto

la natura si prepara

a chiudere la sua spontaneita’

con la saggezza congeniale

che appartiene a cio’ che vive

e si accosta piano a cedere

nell’ombra della notte

il silenzio che acquisisce

ogni dormienza cosi’ raddolcita.

Gli uccellini chissa’ perche’

spaziano quasi impazziti

sfiorandomi nella vicinanza

quasi mostrando senza timore

quella vitalita’ che s’esprime

mentre sguardo si riempie

di alucce tenere ancora

che forse nella frescura della sera

acquistano forza e consistenza

provando a giocare nello spazio

che li premia d’apertura amica

quasi che non fosse limitato

come noi lo prospettiamo

ma cosi’ ampio che si puo’ osare

…scavalcare la corposita’

…impedire alla paura afferramento

…cantare come inno gioia

al domani nuovo

al dopo che verra’

senza porsi perche’

nella copertura mentale

di non sapere essere altro

mentre contagiati da cotanto

si evince una forza strana

diversa dal solito tram tram

quasi che la liberta’

possa frapporsi risvegliata

da quel volo birichino

d’alucce che imparano a volare…