La brezza mattiniera
mentre il sole sorge
al di la’ del tempo inesorabile
che veloce segna in scansioni
i tratti percorrenti proprio il tempo.
La brezza che gioca
a balzar nelle onde cantose
che sembrano ritmare con gioia
il deserto del disamore umano
quando non riesce ad essere amore
nemmeno per se stesso.
La brezza che incute soffio
all’aria fresca d’ora
che affonda nella trasparenza
lo specchio dove guardarsi
persino quando il buio sovrasta
e…non si ha il coraggio di sguardo
persino alla rappresentazione tua
di quel che vuoi dimostrare d’essere
ma che non combacia di verita’.
La brezza che sposta al di la’
l’impudica discendenza evinta
nel comportarsi di gretto
nel neanche dispiacersi da pentirsi
d’essere stato incapace di dare
quell’amore cosi’ tanto avuto sempre
ogni volta segmentato e spezzato
come fosse quel filo d’argento
la misura di tanto negato
ogni volta tagliato senza legame…
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