Oggi…fuori i cimiteri…e’ festa
nei colori di fiori tanti
nelle vesti dei visitatori ai morti
nel chiacchiericcio vano che non e’ voce.
Oggi…fuori i cimiteri…e’ vivezza
nella vuotaggine assurda esposta
nella risata armonica che stona
nel via vai che non e’ celebrazione.
Io… con i miei morti-vivi ed i miei vivi-morti
sono a definire un atteggiamento strano
d’un commerciare sempre nel designare
“il dolore della morte” come un suffragio
mentre ascolto solo poca mesta giornata
non perche’ sia una festa…la morte
che pur non definisce finitura dell’anima
ma…solo un corpo che si decompone
e…va’ solo ad arricchire il suolo terra.
Ecco…la leggerezza delle anime e’ li’…definibile
e…diventa oggi…quella carezza che t’aspetti
da un pensiero che rivolgi ad ogni defunto vero
perche’ e’ l’idea della morte che e’ errata.
Simboleggio e’ cio’ che rimane
nello sprecare l’occasione d’un dialogo
che ovunque puo’ aprirsi
con chi non ha piu’ corpo
mentre anche da un luogo qualsiasi
s’imbastisce quella corrispondenza
d’amore…d’amicizia…di conoscenza…di familiarita’
con chi…prima di te…ha raggiunto la meta
non oggi dove…fuori i cimiteri
e’ la festa non al dolore ma solo alla vuotezza
per far vedere a chi ti vede cio’ che non e’
perche’ sei li’…tra la folla e forse definisci cosi’
…quell’amore verso chi non c’e’ piu’
e magari quand’era in vita non l’hai rispettato!