Un uccellino…sembra chiamarmi
con quel vocio allegro e pieno
che mi fa cercare tra il cielo
il suo essere presente verso me
che stavo inseguendo altro ritmare
…quello del fragore ondoso
d’un mare accennoso nella sua impronta
stamane un po’ calzante di cambiamento
nell’autunno che comincia a bussare
alle porte del tempo che segue inoltrante
la natura che non dimentica
il suo compiere compito d’amore.
Il mare cosi’ grande assai
sembra all’orizzonte piegarsi
alla foschia che lo confonde
di fronte al cielo densita’ di nubi
gonfie ma non pronte ad essere
…densita’ di pioggia.
Il sole gioca insieme al vento
creando quell’arietta dolce
d’un accomodamento interiore
che sembra infilar dentro attesa
quasi che il tempo mai sprecato
nella speranza che sorregge i matti
sembra diventar saggezza all’improvviso
mentre non pensi al dopo
ma all’istante di ringraziamento
che sottovoce senti affiorare teneramente
verso il perdonare ed il benedire
chi ti crea questo spasmo che e’ vivere…