La tua colpa…amico
inizia cosi’ da lontano
in quei flash protagonisti
che diradano la nebbia
di quei perche’ a cui rispondi
intravedendo qualche sprazzo.
La tua colpa e’ l’appropriarti
indebitamente ma giustificabile
…d’appropriarti prima dell’alba
nel buio che avvolge ancora
il sonno innocente della casa
di quelle vesti nuove…non tue
ma di quel pavone di fratello
che stanco giace a riposar
ignaro che la poverta’ non e’ giusta
ma il gusto di rubare lustro
e’ il gesto di rivalsa verso te stesso
che meriti ugualmente udienza
da un amore che dicono incondizionato
quando la fame e’ il sintomo
con la quale combattere epidemia
in un dopoguerra infelice
dove la famiglia perde il compito
d’essere la forza d’equilibrio.
Gia’ c’era nel gesto “rubaiolo”
il dubbio d’essere o apparire
ma rapportandosi alla malafatta
si crea solo l’inizio di una colpa
cosi’ profonda che presenzia’ imperitura
…allora come oggi
tutta la vita del dopo cosi’ affrontata
nell’ingoiare perenne di flash
che formano purtroppo il dopo d’ogni vita
…nei ricordi di quell’infanzia
dove i ruoli d’ognuno son falsati
da quella proiezione nefasta che diamo…