Sfidare il corpo
nelle imprese limiti
e’ nascondere l’anima
come se non ci fosse
come se non se ne volesse risposta
nel perfezionismo a forza
…dimostrando una tenacia
e scoprendo la paura d’altro.
E’ paura del subito dopo
e purtroppo del presente
caricato solo di sforzi atroci
al limite delle possibilita’ vere
sfidando un corpo
per non sfidare l’anima.
Nascosta e raggomitolata
renderle conto e’ sofferenza
renderle voce e’ troppo
quindi meglio fuggire
e cammini…e cammini…e cammini
quasi fosse quel corpo
la dimensione di perfetto
che e’ solo la scorza di fuori
vuota scorza che s’affloscia
per quanto vuoto avvolge.
E cosi’…sorridono compiaciuti
quasi che facessero invidia
nel mostrare esteriorita’
che e’ vuotaggine d’assoluto
mentre alla dipartita
quel corpo si disfarra’
e l’anima sara’ purtroppo vuota…