Esser…all’altezza della vita
e’ sapere tutto di lei
come dolore e come gioia
e…porti poi…come un bilanciere
che sa esattamente la sua misura
…di taratura
del giusto e sbagliato
del male e del bene
riconoscendo in esse misure
la costruzione forzata del peso
qualsivoglia bistrattare
qualsivoglia si volesse scegliere
cio’ che e’ vita o morte d’anima
mentre comunque continui a respirare
e forse a sperare nell’illusione
di aver trovato il tuo bilancio dentro
per quell’interiorita’ che ti annovera
nell’esser vivi o cadaveri dentro.
Esser all’altezza della vita
e’ il gusto dell’osare andare
ad ascoltar il tuo generoso modo
di regalarti un pezzo
mentre ne frantumi altri
fatti di stupidi pensieri
che ti individuano come mente
divisione comunque sempre dello squarcio
quello che ti divide e mai t’unisce
alla costanza del tuo esistere
felice d’un compito gratificante
d’aver capito forse appena in tempo
d’esser all’altezza di te stesso…