Affogare l’egoismo proprio
in quel vittimismo caratteriale
d’un disagio perenne
mai affrontato davvero
mai ascoltato di verita’
senza raccontarsi la favola
della perdita ad oltranza
di quell’identita’ mai avuta
se non nel negarsi la vita.
E’ piu’ semplice negarsi
quell’amore per se’
quell’amore dell’altro
quell’amore che resuscita
proprio quei morti viventi
incapaci di dare
anche se la vita con essi
e’ stata assai generosa
per tutti e tanti doni ricevuti
come patrimonio da rispettare
non gettandolo nel mare del poi
e cosi’…poi faro’…e poi..saro’
e poi…imparero’ e poi…rispettero’
e poi…amero’ e poi…cambiero’.
Quanti…e poi che saranno li’
tra secoli e secoli ancora
pronti a negare la vita
pronti a dare dolore
pronti a darsi scusanti
per quella comodita’ facile
che crea sabotatori della vita…